Sarebbe certo andato tutto bene,una passeggiata un caffè, al cinemaqualche volta insieme, le cenea casa o al ristorante; sarebbe statoinsomma tutto regolarese all’improvviso togliendosi gli occhialinon si fosse seduta sorridendocon un’aria leggermente impauritae i capelli un po’ spettinatiche la facevano sembrare appena uscitada un sonno o da una corsa.
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Essere figlie, essere madri. “Tempo di neve” di Jessica Au
Tempo di neve è il libro d’esordio con cui Jessica Au vince il premio Novel Prize. Un racconto lungo, più che un romanzo vero e proprio, che indaga il legame delicato quanto complicato che può esistere tra una madre e una figlia. Per riportare a galla un rapporto che sembra ormai lontano, la figlia, protagonista […]
“La belle dame sans merci” di Eugenio Montale
Certo i gabbiani cantonali hanno atteso invanole briciole di pane che io gettavosul tuo balcone perché tu sentissianche chiusa nel sonno le loro strida. Oggi manchiamo all’appuntamento tutti e duee il nostro breakfast gela tra catasteper me di libri inutili e per te di reliquieche non so: calendari, astucci, fiale e creme. Stupefacente il tuo […]
“Bon dodo” di Milo De Angelis
Bon dodo, bon dodo, bon dodo, ti dicevanoalle nove di sera ma non potevidormire e troppo forte risuonavano le campanenel cimitero della tua stanza e tu hai imparato subitoche i morti non restano fermi, entrano nel sonnodi ogni bambino oh quanta terra sparsa sul cuscinoquanti baci di puro spavento, quanta nevesulle lenzuola, quante voltesi accartoccia […]
“Troppo impegnati a capire” di Raffaele Auteri
Troppo impegnati a capirecome poterci seppellirecon il nostro amoreper accorgercidi aver scavato una fossagrande abbastanzada non contenere entrambi
“Sorridi camminando sui crinali” di Giulio Di Dio
Sorridi camminando sui crinali,la pioggia non ci tocca. Lo Stretto ha tracciato una rottache divide il tuo viso. E se misuro la distanzasulla mappa delle tue bracciami accorgo di qualcosa che non torna nella mia voglia ora di restarein quella tua adessodi partire.
“Saltellano” di Giuseppe Ungaretti
Saltellano coi loro passettiniE mai non veglieranno castamente:Essi sono colombi. Né l’azzurro(Che da ori evade e minii,si posa su erbe, avviva,Orme come di chiocciola,Viola stana, protrae)S’incanti tutto solo,O strisci, brancoli, persista cupo,Può giungere a distorliDal mutuo folle loro dichiararsi.
“Violini d’autunno” di Paul Verlaine
I singhiozzi lunghidei violini d’autunnomi feriscono il cuorecon languore monotono. Ansimante e smorto,quando l’ora rintocca,io mi ricordodei giorni antichie piango; e me ne vadonel vento ostileche mi trascinadi qua e di làcome la foglia morta.
“Nel mio andarmene” di Masaoka Shiki
Nel mio andarmene,nel tuo restaredue autunni.
“Hai fatto un volo di tre metri” di Pietro Cagni
hai fatto un volo di tre metri, dicononon verso il nostro cuore buio, doveti cercheremo ma su, nel fondale illuminatodove guardi adesso