19 Aprile 2022

Lo schizzo di un romanzo. “Teorema” di Pier Paolo Pasolini

di Andrea Ciufo

Milano e le certezze borghesi di una ricca famiglia che vengono minate dall’arrivo di un ragazzo tanto bello quanto misterioso.

Nessuno è escluso, dalla donna di servizio al padre di famiglia, la catarsi violenta e passionale innescata da questo giovane messia colpisce tutti.

Sul piano temporale l’autore delinea un racconto dal carattere sospeso, lasciando al lettore la decisione se ambientare i fatti in primavera o in autunno.

Un senso di indeterminatezza persiste per tutto il romanzo, ma solo per questioni minori, poiché il disegno più grande è definito in modo netto: la crisi dei dogmi borghesi.

Un racconto esistenzialista dove lo spirito anticlericale e antiborghese dell’autore non risparmia la stessa classe operaia, che si ritrova svuotata della sua identità antagonista quando si vede donare i mezzi di produzione dal padrone. Quello stesso padrone che adesso è libero dai suoi costrutti, o meglio dalle griglie conformanti nelle quali la cultura dominante lo ha incastrato imponendogli la convinzione che fossero parte della sua stessa condizione di esistenza.

La penna di Pasolini vola leggera nel descrivere la sessualità, ma senza mai scadere nel volgare. Ed ecco che si delinea un dipinto dell’erotismo dove il lettore è chiamato a dare un contributo immaginativo, così che il piacevole scandalo e la catarsi possano essere condivise, uscendo dalle pagine del racconto.Teorema non potrà lasciare indifferente il lettore, i cui valori morali ne usciranno rafforzati o verranno messi in discussione, ma non potranno restare immutati, se non per codardia o, peggio, pigrizia dialettica.

© Riproduzione riservata.

Il nostro giudizio

Andrea Ciufo

Nasce a Roma nel 1989 e studia Ingegneria Civile presso l’Universita’ di Roma Tre. Attualmente lavora come Data Scientist a Londra, dove si occupa di Marketing Mix Optimization in Collidascope, una società di consulenza focalizzata nel settore FMCG.

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