30 Giugno 2021

Vola solo chi osa farlo, anche se fa paura, anche se si è soli. “La storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare” di Luis Sepulveda

di Andrea Ciufo

«Volare mi fa paura» stridette Fortunata alzandosi.

«Quando succederà, io sarò accanto a te» miagolò Zorba leccandole la testa. «L’ho promesso a tua madre»

Onestamente non ricordo l’ultima volta che ho pianto leggendo un libro, forse avevo 8 anni e avevo appena finito I ragazzi della via Pal, però sapevo che questo rischio era nell’aria leggendo La storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare.

Il racconto di Sepulveda ci trasporta nel porto di Amburgo, Germania, insieme a Zorba, un gattone nero all’apparenza scorbutico e violento.

Come per gli uomini più burberi e austeri, anche il cuore, duro e ruvido, di Zorba si scioglie grazie alla gabbiana Kengah, al punto da promettere l’impossibile: covare e crescere sua figlia, Fortunata, fino a insegnarle a volare.

Ma perché questa assurda promessa?

Perché a causa dell’ingordigia dell’essere umano, avvelenata da uno sversamento di petrolio proprio vicino al porto, la gabbiana Kengah era in punto di morte e con le sole ultime energie per deporre l’uovo da cui nasce Fortunata.

Inizia così la storia di Fortunata e di Zorba, diversi in tutto, ma solidamente uniti: una fantastica metafora dell’amore in una delle sue declinazioni più pure.

Da un lato Fortunata, spaventata dal mondo esterno e dall’idea di volare, non per il volo in sé, ma perché ancora non sa chi è e per capirlo si dovrà staccare da chi la ama, proprio come un figlio con i suoi genitori; dall’altro lato Zorba, che pur di veder volare la gabbianella è pronto a rompere i vetri con il suo musetto, perché poco importa di qualche scheggia e un po’ di sangue quando c’è un disegno più grande da realizzare.

La storia di gabbianella e del gatto che le insegnò a volare, un po’ come la rosa e il suo piccolo principe, ci ricorda che amare non significa possedere, ma avere cura del prossimo e del suo io, con quell’amara verità che questo può dividere fisicamente, ma mai allontanare.Vola solo chi osa farlo, anche se fa paura, anche se si è soli.

© Riproduzione riservata.

Il nostro giudizio

Andrea Ciufo

Nasce a Roma nel 1989 e studia Ingegneria Civile presso l’Universita’ di Roma Tre. Attualmente lavora come Data Scientist a Londra, dove si occupa di Marketing Mix Optimization in Collidascope, una società di consulenza focalizzata nel settore FMCG.

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