12 Febbraio 2024

Per quale segreto uccideresti? Live your best lie di Jessie Weaver

di Daniele Di Martino

In Memorie dal sottosuolo, sul finire del XIX secolo, Fëdor Dostoevskij scriveva: «Ogni uomo ha dei ricordi che racconterebbe solo agli amici. Ha anche cose nella mente che non rivelerebbe neanche agli amici, ma solo a se stesso, e in segreto. Ma ci sono altre cose che un uomo ha paura di rivelare persino a se stesso, e ogni uomo perbene ha un certo numero di cose del genere accantonate nella mente».

Oggi, centosessanta anni dopo, nell’epoca dominata dai social, assistiamo a una realtà diversa. Non solo i ricordi più preziosi, ma anche le bugie e i segreti più profondi e pericolosi sono alla mercé di tutti. E non è sufficiente avere l’accortezza di non pubblicarli noi stessi, basta rivelarli a qualcuno, persino alle persone più care e vicine a noi, e subito diventano armi potenzialmente pericolose, in grado di sgretolare e distruggere la propria immagine pubblica. Ed è proprio questo il motore narrativo che muove Live your best lie, thriller dal taglio solo apparentemente adolescenziale.  

Jesse Weaver

Il romanzo racconta di Summer Cartwright, una influencer sedicenne molto popolare su Instagram. Summer è figlia di un potente produttore cinematografico di Hollywood e frequenta la migliore scuola di Los Angeles. Bella, brillante e dall’attitudine positiva, è sempre circondata da amici e milioni di follower che pendono dalle sue labbra, o meglio, dalle sue dita e dai suoi post.
La festa di Halloween da lei organizzata è quindi l’evento più atteso dell’anno, e oltre ai suoi migliori amici e al suo ex ragazzo sono invitati gli altri influencer del momento. Ma qualcosa di strano accade d’improvviso. Summer sparisce e sul suo profilo Instagram appare un post inquietante: «Tra cinque minuti sarò morta». I partecipanti al party rimangono spiazzati, l’unico motivo plausibile per il quale l’influencer potrebbe rinunciare alla luce dei riflettori è che abbia organizzato un macabro party con delitto. Pochi minuti dopo, però, viene rinvenuto il suo corpo senza vita.


Inizialmente si pensa a una morte accidentale o a un tragico e inspiegabile suicidio. Ma ben presto diventa chiaro che si tratti di omicidio, e le indagini della polizia si concentrano sui quattro che hanno ritrovato la ragazza: la sua migliore amica Grace, il suo ex ragazzo Adam, Laney — sua compagna durante un corso estivo a Cambridge — e Cora, la quale gestisce un closet account che vive di luce riflessa, emanata da quello di Summer.
Con le attenzioni dei detective, anche gli invadenti e avidi riflettori dei social si accendono su di loro, catapultando i quattro in un inferno social, dove gli utenti vanno alla ricerca del mostro che può avere ucciso la povera Summer. Ad accrescere l’attenzione mediatica e i sospetti, contribuisce anche l’imminente pubblicazione del suo primo libro intitolato Tutti i tuoi like non possono comprarmi l’amore, nel quale l’influencer promette di raccontare tutta la verità, senza filtri, sulle persone a lei vicine.
Quali segreti stava per svelare Summer? Quali bugie si apprestava a smascherare? Chi si è sentito minacciato al punto da ucciderla?
Chiaramente non intendo svelarvi null’altro che non sia già indicato nella sinossi del romanzo.

Gli elementi per un thriller avvincente, dinamico e fresco ci sono tutti. Lo stile e la struttura scelti da Weaver sono molto interessanti e originali. La narrazione principale è portata avanti da capitoli in soggettiva dei quattro protagonisti in rigoroso ordine cronologico, con tanto di data e orario. A questi capitoli vengono però alternati alcuni flashback di eventi cruciali ed estratti di post Instagram che non rispettano la sequenza temporale. Si svelano così, pian piano e in modo sempre più intrigante, i piccoli e grandi segreti dei protagonisti, dai più innocenti a quelli davvero compromettenti. Pagina dopo pagina, segreto dopo segreto, l’intreccio si dipana portando all’adrenalinico finale.

Nel complesso, ho apprezzato il romanzo, la cui lettura mi ha coinvolto esattamente come un thriller ben scritto deve fare. Il buon ritmo narrativo e l’accurata distribuzione degli indizi mi hanno fatto sorgere idee e ipotesi che poi l’intreccio ha sapientemente smentito, ma non del tutto, lasciandomi fino alla fine il gusto di venire a capo del mistero

È evidente, da parte dell’autrice, una certa posizione critica riguardo alla facilità con cui molti giovani preferiscono costruirsi una vita fittizia ma splendente sui social, tutto pur di essere invidiati e accettati dagli altri, anche a costo di soffocare la propria vera personalità e identità. Eppure lo fa senza apparire come la boomer che li bacchetta dall’alto di una presunta superiorità generazionale.
Mi rimane un’unica perplessità: quanto onestamente, nei vari capitoli in soggettiva, sia stata dissimulata la verità in ciò che i personaggi raccontano delle loro sensazioni e dei loro pensieri. Occorrerebbe una rilettura più attenta in funzione del finale. Il punto è: ne vale la pena? A mio parere no.
Il romanzo non ha la pretesa di diventare un capolavoro del genere, ma si presenta con l’intento di intrattenere il lettore mantenendo sempre alta la suspance. Cosa in cui riesce perfettamente.

Jessie Weaver, originaria di Baltimora, risiede oggi in Colorado con il marito e le due figlie, ed è stata insegnante d’inglese per dieci anni prima di esordire come scrittrice proprio con questo romanzo. L’esperienza scolastica appare evidente nel modo in cui riesce a descrivere abilmente aspirazioni, paure, pensieri, modi di agire e dinamiche tra i personaggi del libro, i quali — non dimentichiamolo — sono tutti adolescenti che frequentano una prestigiosa prep school americana.
Inoltre, è stata già annunciata per Maggio 2024 la pubblicazione del romanzo Lie until it’s true, che si prefigura come seguito del libro di cui parlo. Siamo davanti all’inizio di una saga letteraria? È una possibilità, le potenzialità ci sono.

Il romanzo, pur senza avere velleità di essere più di un buon thriller, offre comunque l’occasione per una riflessione seria e attenta, tanto per gli adolescenti quanto per gli adulti, non solo sul pericoloso sopravvento della propria immagine social su quella reale, ma anche sull’ancora troppo sottovalutata percezione di quanto i dati sensibili pubblicati in rete possano rovinare la vita di una persona in modo irrimediabile.
Si dice, infatti, che la rete non dimentica: foto, video, post, se rimossi dopo breve tempo, restano comunque nella banca dati. E anche quando si riesce a ottenere legalmente il diritto all’oblio, qualcuno potrebbe aver salvato i contenuti sul proprio PC, pronti per essere usati a nostro danno anche a distanza di anni.


In definitiva, a chi consiglio questo libro? Ribadisco che non si tratta di una pietra miliare. Però sicuramente mi sento di suggerirlo a tutti gli amanti del thriller che cercano una lettura più leggera rispetto a romanzi dello stesso genere più complessi e intricati. Lo consiglio, inoltre, a tutte le persone che vivono in simbiosi con i social, in particolare agli adolescenti, incuranti di quanta parte della loro vita possa finire in rete alla mercé di un pubblico sempre più affamato della vita degli altri.

© Riproduzione riservata.

Il nostro giudizio

Daniele Di Martino

In antitesi con la natura tecnica dei suoi studi e del lavoro svolto, si appassiona alla lettura di romanzi thriller, spionaggio e azione. Nel tempo amplia le proprie letture a molti altri generi, sviluppando in particolare una forte passione per saggi e romanzi di storia contemporanea, distopici e ucronici.

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