Nicholas Sparks, celebre scrittore statunitense di romanzi tradotti in più di quaranta lingue, che svettano nelle classifiche internazionali, è definito il “narratore dei sentimenti” proprio perché descrive l’amore in tutte le sue sfaccettature, da quello travolgente, giovanile, adolescenziale, a quello maturo, adulto e consapevole, da quello viscerale di un genitore per un figlio a quello fraterno, conquistando, così, un vasto pubblico di lettori.
In Ricordati di guardare la luna, Sparks narra la storia d’amore passionale e struggente tra John, un soldato ribelle e solitario, e Savannah, una studentessa di psicopedagogia. I due si conoscono nell’estate del 2000, in una spiaggia del North Carolina, dove lui sta trascorrendo la sua licenza, e qui si innamorano.
Grazie a Savannah, John scopre che il padre, che considera anaffettivo e distaccato, abitudinario e fissato con la sua collezione di monete, per la quale spende gran parte dei suoi averi, è in realtà affetto dalla sindrome di Asperger e comprende il motivo per cui sua madre lo ha lasciato, abbandonando anche lui quando era ancora un bambino.
Quando giunge il momento per John di ripartire, i due si promettono di pensarsi nelle notti di luna piena, riportando alla memoria del cuore tutti i meravigliosi momenti trascorsi insieme. Se tale promessa non viene mai tradita, non vale lo stesso per la speranza di riabbracciarsi presto, perché dopo i catastrofici eventi dell’11 settembre 2001 tutto cambia e, da quel momento, la Storia si dirige verso risvolti inaspettati.
La narrazione, che ci viene descritta dal punto di vista di John, è divisa in tre parti, è scorrevole e coinvolgente, tanto da tenere il lettore con il fiato sospeso fino alla fine. Si ha una certa ciclicità nel racconto, data dal fatto che il prologo e l’epilogo si aprono con il medesimo interrogativo: «che cos’è il vero amore?».
Una domanda a cui l’uomo di tutti i tempi e in tutti i tempi ha cercato e cerca ancora di dare risposta. In questo romanzo è John a fargli da portavoce, poiché, a sue spese, comprende che amare non significa sempre progettare e trascorrere la propria vita con qualcuno, ma, a volte, significa anche lasciarlo andare, comprendendo quando è il momento di farsi da parte ed evitando ogni discesa verso l’infelicità, propria e altrui.
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Il nostro giudizio
Nata a Messina, il 3 settembre del 1997.
È una sognatrice, ama leggere, scrivere e l’arte, in tutte le sue forme.
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