18 Agosto 2021

Donna = Sesso. “Stai zitta e altre nove frasi che non vogliamo più sentire” di Michela Murgia

di Giada Di Pino

Una donna non ha diritto di parola. 

Una donna non ha diritto di scelta. 

Una donna non ha diritto di opinione. 

Una donna è fondamentalmente una perdente. 

Siamo nel 2021, nell’epoca del “progresso”, eppure la donna non è libera. E non ottiene mai facilmente ciò che vuole. Dal Liceo all’Università, dalla vita sentimentale a quella lavorativa, noi donne siamo sempre sottomesse, assoggettate emotivamente e culturalmente

La società occidentale è ancora, profondamente, intensamente maschilista, e si nasconde dietro l’ipocrisia di un falso femminismo, di una falsa parità di diritti. Perché avviene questo? Perché non ci si può rapportare alla pari? 

Michela Murgia

Michela Murgia in questo suo romanzo ci svela l’uovo di Colombo che tutti sanno e di cui nessuno si cura: il problema sta nel corpo. La donna, a causa del suo corpo, è perennemente sessualizzata. E l’uomo, per sua natura, quando si tratta di una donna ragiona, giudica e si innamora in funzione del sesso. 

Ancora ci si trova in situazioni paradossali in cui il professore chiede alla studentessa favori sessuali in cambio di supporto nella carriera; in cui il datore di lavoro ricatta la giovane stagista; in cui il conduttore televisivo fa degli apprezzamenti sul decolleté della sua ospite, o al contrario la zittisce malamente e le manca di rispetto. 

L’uomo tende ancora a sottomettere la donna, emotivamente, sentimentalmente, fisicamente, culturalmente. E noi donne siamo perennemente sotto ricatto. Pensiamo sempre di doverci guadagnare l’amore di un uomo, e quando ci innamoriamo siamo sempre lì, pronte ad assisterlo, a sostenerlo, devote e… sottomesse. E se poi una donna ha la sfortuna di avere, oltre che una buona intelligenza e delle buone capacità, magari anche un buon carattere e un bel corpo, la sua fatica è triplicata. Tutto sarà tre volte più difficile a colei che è intelligente, capace, sensibile, dolce e anche, non per sua scelta, bella. Perché allora ella non sarà solo vittima dell’uomo di turno, interessato più al suo corpo che alla sua anima, ma anche delle altre donne, che la guarderanno sempre come un nemico da combattere, come qualcuno da eliminare in quella folle battaglia all’ultimo sangue che è la conquista del maschio

Illustrazione di Alessandra Gasparini

La donna è quindi vittima di sé stessa

È vittima di sé stessa perché non si ribella, perché non riesce a fare squadra, perché soprattutto accetta passivamente la continua sessualizzazione del suo corpo, anzi quasi la cerca, insieme alla sottomissione all’uomo che la società le impone, oggi forse un po’ meno materiale, ma di certo ancora emotiva, sentimentale e culturale. Cambiare le cose? Ecco la risposta della Murgia: possiamo farlo, sì, ma solo se tutti insieme, uomini e donne come un unico organismo alla pari.

© Riproduzione riservata.

Il nostro giudizio

Giada Di Pino

Ha lavorato presso la Leonida Edizioni, ha frequentato il Master in Editoria della Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori e ha svolto uno stage presso Il Saggiatore. Oggi lavora come editor freelance e come insegnante. 

Leggi di più 


Potrebbe interessarti: