3 Novembre 2021

Come in un mosaico. “Cose che nessuno sa” di Alessandro D’Avenia

di Roberta Spadaro

Alessandro D’Avenia, nei Ringraziamenti alla fine di questo libro, afferma: «questa è l’unica ragione per cui scrivo: perché amo la vita, comprese le sue ombre. Se anche solo un lettore la amasse un po’ di più grazie a queste pagine, sarei soddisfatto».

La sua passione per la vita si scorge fin dalle prime pagine di questo suo secondo romanzo, insieme alle sue radici palermitane, che evidenziano l’attaccamento di D’Avenia alla sua terra natia, nonostante per lavoro sia stato costretto a lasciarla.

Alessandro D’Avenia

Cose che nessuno sa, scritto con uno stile semplice e scorrevole, è un intreccio di storie che si incastrano come tasselli di un mosaico, i quali prima di essere accostati gli uni agli altri si trovano in ordine sparso e disordinato, caotico, ma una volta ordinati tutti insieme creano un’opera d’arte unica e irripetibile. 

La prima vicenda che viene presentata è quella di Margherita, che ha appena compiuto quattordici anni e si ritrova a vivere l’abbandono da parte del padre, l’unico che riusciva a rasserenarla dalle sue paure e da quelle inadeguatezze adolescenziali proprie di chi, guardandosi allo specchio, si vede diversa e completamente impreparata ad affrontare i cambiamenti della vita, primo fra tutti l’ingresso al liceo, che significa quindi una scuola nuova, con compagni nuovi e professori nuovi. Margherita fiorisce come un bocciolo di rosa, a partire dai propri limiti scopre sé stessa, la forza che ha dentro e il desiderio di realizzare i suoi sogni, comprendendo, a sue spese, che da ogni caduta bisogna rialzarsi più forti di prima. A rendere più leggere le sue giornate ci sono nonna Teresa, una donna semplice, che con la sua parlata dialettale non può non strappare una risata tanto alla nipote quanto al lettore, e il fratellino Andrea, che con la sua tenerezza distoglie, a tratti, Margherita dai suoi tormenti.

Troviamo poi Giulio, un ragazzo che ogni giorno indossa la maschera del menefreghismo per cercare di nascondere le ferite che porta dentro. Ma, si sa, prima o poi i nodi vengono al pettine e anche lui è costretto a fare i conti con il proprio passato, in maniera sicuramente dolorosa, ma con accanto la persona che fa tornare a battere il suo cuore. 

Infine, la vicenda del professore di lettere di Margherita, un uomo di cui l’autore non svela il nome, forse perché in lui ogni adulto, o quasi, può rispecchiarsi, in quanto nel suo lavoro è una persona metodica, appassionata di ciò che insegna, amante della lettura e dei suoi allievi, amante della dolce Stella, la donna che gli sta accanto da una vita, ma che vorrebbe dare una svolta alla loro storia d’amore, fossilizzata da troppo tempo in un fidanzamento che rischia di diventare sterile. Nella vita è un uomo timoroso, che si illude che ciò che possiede e che ha sudatamente costruito gli basti, quando in realtà ha solo paura di affrontare il cambiamento. Stella lo conduce per mano, permettendogli di scoprire che oltre la paura esiste un mondo meraviglioso che li attende, inesplorato, che può nascondere sfide insidiose, ma che vale la pena di affrontare, perché in fondo la vita è proprio così e se ci si ferma o, peggio, ci si accontenta comodamente della propria comfort zone, è vero che si possono evitare tante fatiche e delusioni, ma è altrettanto vero che si rischia di commettere il peccato più grave per l’uomo: non vivere a pieno il tempo che gli è concesso, sprecando attimi preziosi per il compimento della sua stessa felicità.

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Il nostro giudizio

Roberta Spadaro

Nata a Messina, il 3 settembre del 1997.
È una sognatrice, ama leggere, scrivere e l’arte, in tutte le sue forme.

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