28 Agosto 2023

Acqua di vita e di morte. “Come acqua comanda” di Erica Donzella

di Valentina Savasta

Quella che cercheremo di raccontare oggi è una storia fatta di rumori, di odori e di atmosfere; di pugni in faccia e mali paroli, di carezze e lenzuola stese al sole. Una storia che sa di buono, di ricordi profumati e pranzi della domenica. 

Il rumore scrosciante dell’acqua, l’odore terroso e pungente della pioggia, quello dolce di un gelsomino trovato al risveglio sotto il cuscino e il sottofondo martellante di una trivella saranno l’imprescindibile accompagnamento alla vostra lettura (se e quando sarete pronti ad accoglierla). 

Erica Donzella; fonte: L’EstroVerso

In un paesino ragusano incastonato nella roccia, Scicli, assisterete alla disfatta di una famiglia e ai suoi tentativi di ricostruzione, al primo confronto di una bambina – Viola, la protagonista – con la perdita, con il lutto, con la violenza, con la paura che avviluppa e soffoca e travolge, come un torrente in piena che nulla risparmia. Osserverete due modi differenti di fluire nella vita: quello di Viola, bambina-spugna cresciuta troppo in fretta, prematuramente segnata dai fantasmi di un passato non suo, di un tempo che non ha neanche avuto il tempo di accumulare, e quello di Pietra, nonna di Viola da parte di madre, naufraga nel proprio dolore, ancorata alla sacralità delle cose antiche, delle credenze, guidata da paure ataviche e da un mare grosso di rancore

Scicli

Una eco verghiana, da Ciclo dei Vinti, aleggia sui personaggi di questa storia dai contorni sfumati, svaporati; personaggi che, come quelli di Verga, sono stati lasciati indietro dalla fiumana del progresso e si arrabattano per sopravvivere. Sconfitti dalla vita, con gli occhi stanchi e il cuore pesante. 

L’acqua – co-protagonista assoluta del romanzo – accompagna e guida in quattro fasi il cambiamento della famiglia La China, di Viola e di Pietra, di Imma e di Liddu, ma non ne lava via i dolori. L’acqua è qui conflitto e risoluzione al tempo stesso. Un’acqua capricciosa che è personificazione del bene ma anche del male, che dà ma sa anche togliere. E quando lo fa non (si) risparmia. 

Assassina. 
Fonte di vita.

Scorcio del torrente Aleardi che attraversa Scicli; fonte: TouringClubItaliano

Da quell’acqua cattiva la famiglia fugge, spostandosi a Donnalucata, semplicemente per ritrovarla in una nuova forma. Perché dal dolore non ci si allontana. Non si fugge. Il dolore è la giacca zuppa che siamo costretti a indossare durante quel percorso ignoto e impervio che è la vita.

«Rimango sola, sconvolta, ad ammirare lo sfacelo che regna indisturbato tra i vestiti, le pentole, le nostre vite. Ecco cosa sono diventati i nostri giorni: improvvise piene che travolgono le cose terrene come le cose del cielo. E questo disordine ammassato è un quadro perfetto di ciò che la mia famiglia è diventata: un torrente ricolmo di resti e rancore.»

Donnalucata

Erica Donzella, prolifica autrice di poesie, racconti e saggi, tratteggia con estrema delicatezza una storia di violenza sotterranea, come l’acqua che tutto comanda. Una prosa poetica, la sua – che denota lo strettissimo rapporto dell’autrice con la poesia, la sua formazione da poeta –, capace di evocare fantasmi e annichilire il lettore, ponendogli sulle spalle fardelli non suoi e spingendolo a scavare, come lo zio di Viola suggerisce, fidandosi dell’acqua e della terra, per trovare la pace, la propria e quella di una bambina che non merita di annegare. 

Non possiamo fare altro, allora, che contare con lei, cercando di dipanare il mistero della morte, ma ancor di più quello della vita: 

Treseinovedodiciquindicidiciottoventunoventiquattroventisettetrenta.

E chissà che contando, una volta dopo l’altra, Viola non riesca finalmente a insegnarci qualcosa

© Riproduzione riservata.

Il nostro giudizio

Valentina Savasta

Nata a Catania il 6 aprile 1994, si è diplomata nel 2012 presso il Liceo Linguistico G. Lombardo Radice, dove la ricordano ancora come la paladina delle cause perse. Dopo parecchi anni sabbatici di lavoro e autoanalisi, ha finalmente deciso di seguire la sua passione iscrivendosi al corso di laurea triennale in Lettere Moderne all’Università di Catania, dove si è laureata nel giugno 2021.

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