Intervista a cura di Adele Licciardi.
Equilibri Precari ospita il suo sesto scrittore, Luca Tosi, autore di Ragazza senza prefazione.
Luca Tosi nasce a Cesena nel 1990. Nel 2022 ha esordito con il suo primo romanzo Ragazza senza prefazione pubblicato dalla casa editrice TerraRossa. Il libro viene selezionato dalla Giuria per il Premio Campiello nel 2022 mentre, nel 2023, finisce tra la cinquina finalista del premio POP. Prima di questo romanzo Luca Tosi ha pubblicato diversi racconti in blog e riviste: Cuore di Pietra su Skinnerboox, curata da Federico Clavarino, nella newsletter «Futura» presente nel Corriere della Sera, sulla rivista «’tina» diretta da Matteo B. Bianchi, nelle antologie Matti di guerra curata da Andrea Tarabbia e su minima&moralia.
Adele Licciardi: Ragazza senza prefazione è stato selezionato nel 2022 dalla Giuria dei Letterati per il Premio Campiello e, nel 2023, è finito tra i cinque finalisti del premio POP. Tra un premio e l’altro è passato un anno. Come lo hai vissuto e, soprattutto, ti aspettavi tutto questo?
Luca Tosi: No, per niente. Quest’anno è volato, fra presentazioni e riscontri dai lettori. Di soddisfazioni ne sono arrivate tante, e non pensavo che il romanzo avrebbe avuto una vita così lunga. Immaginavo che dopo qualche mese si sarebbe spenta l’attenzione, invece no, il libro continua a girare, a essere letto. Per me è una sorpresa.
titolo: Ragazza senza prefazione
autore: Luca Tosi
editore: Terrarossa Edizioni
anno: 2022
prezzo: € 13,00
A.L.: Classe 1990, un giovanissimo dunque. Sapresti individuare un momento ben preciso in cui hai capito che la scrittura poteva essere qualcosa su cui investire te stesso?
L.T.: Più che un momento, ricordo il periodo in cui ho deciso che volevo scrivere a tempo pieno. Io mi sono laureato in Statistica, triennale, nel 2012, e subito dopo la laurea ho lavorato in banca per quattro anni, leggevo e scrivevo da autodidatta. A fine 2016 ho detto basta: avevo abbastanza soldi da parte, mi sono preso due anni per studiare, leggere e scrivere, senza fare nient’altro. Poi i soldi li ho finiti e ho dovuto inventarmi qualcosa, ma quei due anni sono stati importanti. Ho cominciato a inviare racconti alle riviste, a scrivere (fallendo) i miei primi tentativi di romanzo.
A.L.: L’intera narrazione di Ragazza senza prefazione è portata avanti unicamente attraverso il punto di vista di Marcello, quasi fossimo perennemente dentro la sua testa e vedessimo ogni cosa da lì. Quando hai iniziato a scrivere il libro sapevi già di voler condurre la narrazione con questa impostazione o è venuta fuori in un secondo momento?
L.T.: Lo sapevo da subito. Avevo chiari in testa due fattori: il personaggio e la voce che doveva parlare. Sapevo già com’era fatto questo Marcello, sia fisicamente che interiormente, sapevo come pensava e quali erano le sue difficoltà. Volevo una figura che radunasse in sé pensieri sia miei, sia di persone della mia età, situazioni comuni con cui ero entrato in contatto. La voce, e il modo di articolare il pensiero, dovevano essere romagnoli: scrivevo pensando in dialetto e mi auto-traducevo battendo al computer. Tutto il resto, niente, non sapevo niente. Trama, luoghi, ma anche lo stesso tema di fondo del romanzo, sono venuti scrivendo. Questo mi succede sempre. Capisco dopo almeno un anno quello che ho scritto, durante le revisioni. La prima stesura è sempre cieca, per come scrivo io.
A.L.: Nel romanzo la ragazza che tanto ossessiona Marcello non ha un nome ma viene definita sempre con il pronome Lei. Con questa scelta vuoi richiamare principalmente l’attenzione sulla vita e le incertezze di Marcello o dietro c’è anche dell’altro?
L.T.: La scelta è narrativa, un piccolo trucco. Ho pensato che togliere il nome e lasciare il pronome Lei funzionasse di più, perché Marcello è ossessionato da questa ragazza al punto che non è più reale, Lei, ma idealizzata. Vive nella testa di Marcello. Diventa una figura a parte, rispetto la persona reale, è un’idea di futuro e di passato anche, un rifugio per Marcello, un pensiero a cui si aggrappa per sfangare un periodo di transizione, dove tutto va storto. Come dicevi sopra, l’unico punto di vista è quello di Marcello, perciò riportare anche il personaggio della ragazza dentro di lui mi è sembrata la cosa giusta da fare.
A.L.: In un’altra intervista sul Corriere di Romagna hai detto che il finale aperto di Ragazza senza prefazione potrebbe significare un to be continued. Possiamo aspettarci un seguito e, se sì, hai già iniziato a scrivere qualcosa?
L.T.: In realtà un seguito c’è già stato, ma lo sanno in pochi. Sul numero 36 di «’tina», la rivista di Matteo B. Bianchi, è uscito nel 2021 un mio racconto lunghissimo (sono più di cento pagine) che ha come protagonista sempre Marcello. Si intitola Memorie di un laureato senza lode. Lei non c’è, non è proprio un to be continued, ma un’altra storia dove Marcello attira a sé nuovi problemi, situazioni diverse da Ragazza senza prefazione. Per diverso tempo ho pensato, e creduto, di poter fare diversi romanzi con Marcello, mi sembrava un traghettatore per attraversare la realtà adatto a me. Invece, poi, non so, l’ho perso. Sto scrivendo, ma senza di lui.
A.L.: La scrittura a volte corrisponde a un’urgenza che sentiamo e a cui dobbiamo dare sfogo. Quale è stata per te l’urgenza che ti ha spinto a voler scrivere questo libro?
L.T.: Forse ne avevo più di una. Quando ho scritto la prima stesura, nel 2018, ero appena tornato da un periodo di lavoro all’estero. Ero tornato a casa dei miei genitori, a Santarcangelo, dopo due anni vissuti fra Padova e Bologna. Era agosto, e una notte, alle due, mi sono alzato dal letto e sono andato al computer, ho cominciato a scrivere questo libro. L’urgenza era scrivere in sé, credo, avevo tre settimane libere, volevo scrivere. Dalla mattina dopo ho scritto tutti i giorni tutto il giorno, uscivo col computer nello zaino e camminavo per Santarcangelo, ogni tanto mi sedevo su una panchina e scrivevo, finite le idee ripartivo a camminare e così via. Altre urgenze erano capire cosa avrei fatto di me di lì a poco, dove andare a vivere, e poi buttare fuori una storia che avevo dentro da un po’, molto simile a quella che vive Marcello con Lei.
A.L.: Ragazza senza prefazione è quasi un racconto lungo, ma qual è stato l’iter di questo romanzo? Lo hai scritto di getto, preso da un’ispirazione improvvisa, o è stato molto più ponderato e lento?
L.T.: Ho scritto la prima stesura in tre settimane circa. Dall’inizio alla fine. Per me l’importante era arrivare in fondo velocemente, perché ho perso per una quantità di romanzi lasciati inconclusi e non volevo che si ripetesse. Poi ho cominciato a revisionarlo a più riprese, ho fatto almeno otto riscritture in due anni, cioè dal 2018 al 2020. Io lavoro sempre per sottrazione, il romanzo inizialmente era lungo più del doppio. Un mio amico mi ha detto che io scrivo i libri come si fumano le sigarette: più ci lavoro, più si accorciano. Lo considero un romanzo per questo motivo, perché ero partito con l’idea di fare un romanzo. Nel 2019 ho cominciato a cercare una casa editrice, partendo dalle major. Una di queste mi ha risposto che il romanzo li aveva “notevolmente impressionati” ma che era troppo corto, mi hanno chiesto di allungarlo. Avevo passato mesi e mesi a tagliare, non me la sono sentita di tornare indietro e allungare il brodo. Nel 2020, allora, ho contattato Matteo B. Bianchi: gli è piaciuto, e mi ha proposto di pubblicarlo lui. Ragazza senza prefazione sarebbe dovuto uscire su «’tina» in un numero monografico in formato libro (una novità per la rivista, che ha sempre pubblicato racconti brevi di più autori insieme), ma è arrivata la pandemia e il progetto non è partito. A fine 2020, dopo aver scoperto il catalogo di Terrarossa, li ho contattati e grazie a Giovanni Turi, finalmente, ho trovato casa.
A.L.: Terrarossa Edizioni. Com’è stata la tua esperienza editoriale?
L.T.: Alla firma del contratto (era dicembre 2020) Giovanni Turi mi disse che il romanzo sarebbe uscito nella primavera del 2022, cioè un anno e mezzo più avanti. Lì per lì l’ho presa male. Mi sembrava di dover aspettare un’eternità, volevo togliermi il romanzo di dosso, vederlo uscire in fretta, invece mi toccava aspettare ancora. In realtà è stato un bene, abbiamo fatto tre giri di editing, con calma, lasciando sedimentare, e il romanzo è migliorato molto. La casa editrice ci ha creduto, mi ha supportato sempre, siamo contenti. E ho imparato ad avere pazienza. Forse.
A.L.: Con l’ultima domanda ci proiettiamo verso il futuro: hai già qualche progetto in cantiere che possiamo aspettarci?
L.T.: Sto scrivendo. Cerco di non pensare al resto, non adesso. Avevo un romanzo finito, scritto nel 2021 mentre aspettavo che uscisse Ragazza senza prefazione, ma l’ho cancellato dal computer, non mi piaceva, aveva un tiro da pesce morto. Dopo l’uscita di Ragazza senza prefazione ne ho cominciato un altro, questo invece ha un che di vitale, mi sento di portarlo fino in fondo. Spero di non cambiare idea. Però ci vorrà ancora tempo, è appena un anno che ci sono sopra, è un po’ presto.
A.L.: E noi di Equilibri Precari non vediamo l’ora di vedere pubblicato questo nuovo romanzo così da poterne parlare e, chissà, magari dialogare di nuovo con Luca Tosi!
© Riproduzione riservata.
titolo: Ragazza senza prefazione
autore: Luca Tosi
editore: Terrarossa Edizioni
anno: 2022
prezzo: € 13,00
Nata a Ragusa il 26 maggio 1991, ha frequentato il liceo classico Secusio Bonaventura di Caltagirone. Dopo il diploma continua gli studi umanistici iscrivendosi alla triennale in Lettere moderne presso l’università di Catania e conclude il suo percorso universitario con la laurea magistrale in Filologia moderna nel 2022.
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