16 Agosto 2023

L’indagatore e il pipistrello. “Dylan Dog/Batman – L’Ombra del Pipistrello” (vol.1) di Roberto Recchioni

di Antonio Messina

Si è fatta attendere, si è fatta desiderare e in molti, quasi, non ci speravano più, pensando che alla fine non sarebbe mai arrivata, perché il progetto sembrava naufragato nell’oblio delle storie messe nel cassetto e mai più recuperate. Eppure, dopo essere stata annunciata con un albo introduttivo uscito nel 2019 al Lucca Comics, finalmente la trilogia che vede due dei più importanti detective dei fumetti collaborare tra loro ha visto la luce in questo assolato giugno del 2023. Parliamo, ovviamente, della trilogia edita da Bonelli che unisce niente poco di meno che Dylan Dog e Batman.

L’indagatore dell’incubo nasce dalla mastodontica e inesauribile fantasia di Tiziano Sclavi con il primo albo pubblicato nel 1986, L’alba dei morti viventi, in cui Dylan Dog ci viene presentato come il guardiano di un cimitero che deve affrontare un misterioso caso di morti che ritornano in vita. Nel corso degli anni, Dylan Dog ha visto apparire un’incredibile serie di eventi ed entità più o meno eteree, alcune più fisiche, altre completamente fuori da ogni comprensione, manipolazioni della realtà di ogni sorta e più apocalissi di quante se ne possano contare, che, però, si sono sempre rivelate l’inizio di qualcosa piuttosto che una fine definitiva. Nell’arco dei suoi attuali 443 numeri all’attivo, si sono susseguiti curatori, sceneggiatori e disegnatori che ne hanno in qualche modo modellato la figura, facendola crescere, mutare e maturare. Il tutto sullo sfondo di una Londra marcatamente trafficata, sporca, spesso invivibile e dai tratti gotici. Batman, invece, è più vecchio e forse anche più cupo come personaggio. Ideato da Bill Finger e Bob Kane, vede la sua prima apparizione nel n.27 di Detective Comics. Le sue origini ormai sono praticamente conosciute da tutti: il piccolo Bruce Wayne vede morire sotto i suoi occhi per mano di un comune criminale entrambi i genitori. Ereditata la fortuna della famiglia e il maniero, il ragazzino cresce sotto l’ala protettiva del fidato maggiordomo Alfred e nel tempo decide di proteggere l’oscura e minacciosa Gotham City, diventando Batman, un vigilante con il costume da pipistrello che si muove nelle ombre e incute il terrore nei criminali della città.

fonte: Bonelli Editore

Come ogni eroe che si rispetti, i due hanno in comune la presenza di una nemesi: se Batman deve vedersela costantemente con il sociopatico Joker, a Dylan Dog tocca scontrarsi, anche se con meno frequenza, con il mefistofelico Xabaras, uno scienziato deciso a trovare un modo per eludere la morte attraverso lo studio di un siero letale. In entrambi i casi, i villain in questione rappresentano per gli eroi una costante senza la quale essi stessi non potrebbero esistere, né a livello simbolico né a livello fisico.

fonte: The Hot Corn

La storia che vede affiancati i due detective parte proprio da questi personaggi: Joker e Xabaras, infatti, hanno già avuto un breve incontro nel numero introduttivo. Sarà Joker a dare vita all’intreccio, decidendo di andare a Londra per riprendere i contatti con lo scienziato. Perdute completamente le tracce del criminale più pericoloso di Gotham City, Bruce Wayne decide di partire a sua volta per Londra e contattare Dylan Dog per avere informazioni su Xabaras. Nel frattempo, Dylan Dog si imbatte anche nella bellissima Selina Kyle (Catwoman), attirata a sua volta da un’opportunità non meglio specificata.

fonte: Bonelli Editore

Sceneggiato da Roberto Recchioni, questo primo numero riesce a incuriosire quanto basta anche il lettore che non conosce i due personaggi e decide di approcciarsi per la prima volta a entrambe le figure. L’inizio è promettente, lineare, e ci aiuta a entrare nei meccanismi psicologici dei due personaggi: entrambi i detective, a modo loro, agiscono in maniera singolare ma completamente divergente nella risoluzione dei casi. Dylan Dog, a causa dei suoi trascorsi che lo ha visto scontrarsi con molte entità sovrannaturali, deve affidarsi al suo “quinto senso e mezzo” e al suo sproloquiante assistente, Groucho, per farsi strada nella risoluzione del mistero. Anche lui ha i suoi metodi deduttivi, ovviamente: essendo un ex poliziotto, nel corso delle sue storie si è più volte ritrovato a dover fare i conti con metodi più tradizionali. Tra i due, però, è Batman a seguire il metodo più prettamente pratico e scientifico. Questi differenti approcci nel primo numero ancora non vengono del tutto approfonditi, ma cominciamo a capire dove potrebbe andare a parare la simbiosi tra loro, grazie soprattutto ai confronti verbali che avvengono durante la ricerca di Joker.

Roberto Recchioni; fonte: L’idea che ti manca

A rendere il tutto ancora più bello e interessante sono i disegni di Gigi Cavenago e Werther Dell’Edera, arricchiti dai colori di Giovanna Niro. Per Batman e Selyna abbiamo un tratto più morbido e classico, mentre nel caso di Dylan Dog e Joker ci ritroviamo di fronte a linee spigolose. La scelta non sembra casuale e siamo sicuri che nel corso dei successivi albi troveremo il motivo per cui si è deciso di dare questo aspetto ai protagonisti, i quali, in ogni caso, sono perfettamente riconoscibili a colpo d’occhio e riescono a trasmettere in maniera genuina le emozioni, in linea con le situazioni in cui si trovano. Luci e ombre si muovono in maniera realistica tra la città e gli intricati cunicoli delle fogne, dandoci la sensazione di un’atmosfera carica di tensione pronta a esplodere da un momento all’altro, tranne poi tornare nuovamente calma, fino a un nuovo picco e al finale, ovviamente, aperto, che lascia il lettore in trepidante attesa del secondo volume.

fonte: Bonelli Editore

Non è la prima volta che Dylan Dog viene affiancato da eroi provenienti da altri fumetti: Dampyr, Nathan Never e Zagor sono stati i personaggi precedentemente apparsi nella serie, per non parlare della rielaborazione in forma psico-paranormale di tre canzoni famosissime di Vasco Rossi.

fonte:Gli Audaci, nuvole pensieri parole

Dylan Dog ha più volte raggiunto degli apici narrativi di rilievo: dal famoso n. 100 fino al Ciclo della Meteora, al quale è conseguito, con il n. 401 un soft reboot che ha diviso i fan in due fazioni, ideato da Roberto Recchioni. E se già si diceva di Dylan Dog che il personaggio aveva perso il suo fascino, è proprio con l’arrivo di Roberto Recchioni che la situazione si complica e crea non pochi problemi tra i lettori. Recchioni, creatore delle serie Orfani, David Murphy 911 e della bellissima John Doe, viene accusato dai più di aver eccessivamente stravolto il personaggio dell’indagatore dell’incubo, snaturandolo, mettendogli in mano una tecnologia che da sempre Dylan ha rifiutato, calandolo in un contesto troppo caotico e poco in linea con il mondo in cui l’eroe è abituato a muoversi. Inoltre, sembra esserci un’eccessiva presenza di citazioni che sembrano fine a sé stesse. Dall’altro lato, però, non dobbiamo dimenticare che lo stesso Recchioni ci ha regalato storie indimenticabili come i due albi Mater Morbi e Mater Dolorosa, un albo interamente sceneggiato da Dario Argento e un divertente e curioso n. 408, Scrutando nell’abisso, dalle tinte lovercraftiane, in cui gli anziani che sono soliti passare intere giornate a guardare i cantieri, i cosiddetti “umarell”, in realtà fanno da guardia a qualcosa di misterioso che si nasconde sotto la terra. L’autore ha anche creato un villain di tutto rispetto, un vero e proprio manipolatore della realtà, John Ghost, che darà del filo da torcere a Dylan Dog fino alla fine del suo ruolo come curatore della testata stessa.

fonte: CulturaPOP

La trilogia Dylan Dog/Batman, in ogni caso, promette grandi cose. Se la storia prenderà una piega davvero sovrannaturale, come sembra prospettarsi, non possiamo che aspettarci nei prossimi due numeri l’arrivo di un personaggio di alto livello che, per scaramanzia, non vogliamo nominare, ma che è molto conosciuto soprattutto grazie alla sua trasposizione cinematografica. E checché possano dirne i puristi, quelli de “Dylan Dog è finito con il n.100”, siamo sicuri che l’ultima fatica di Recchioni saprà chiudere in bellezza il suo lavoro svolto fino a ora con il nostro Indagatore dell’Incubo, nella speranza che operazioni di questo genere siano più frequenti.

© Riproduzione riservata.

Il nostro giudizio

Antonio Messina

È nato a Catania il 2 gennaio del 1993. Ha frequentato il Liceo Scientifico “Leonardo” di Giarre. Dopo il diploma segue due anni di Lingue e Culture Europee e Orientali a Catania, ma lascia per dedicarsi completamente alla stesura del suo primo romanzo, Le Ere dell’Eden – Genesi, una rilettura in chiave sci-fi delle origini di Dio, pubblicato, poi, nel 2015 per la casa editrice Carthago.

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