13 Maggio 2024

“Triste tigre” di Neige Sinno vince lo Strega europeo 2024

di Sofia Sercia

È l’autrice francese Neige Sinno, con il suo Triste tigre, edito in Italia da Neri Pozza, a vincere lo Strega europeo di quest’anno con 10 voti su 23.
La premiazione, condotta dalla giornalista Eva Giovannini, si è svolta al Circolo dei lettori di Torino in via Bogino e ha accolto anche gli interventi degli altri finalisti della cinquina: Paul Lynch, Shida Bazyar, Rosario Villajos e Tore Renberg.
Il libro vincitore, Triste tigre, è da tempo un caso editoriale in Francia, dove ha ottenuto numerosi premi. Il titolo è un rimando alla celebre poesia di William Blake, in riferimento alla tematica principale dell’opera, che indaga il rapporto fra carnefice e vittima, preda e predatore. In questo memoir, infatti, l’autrice riflette sul trauma della propria infanzia, relativo agli abusi subiti dal patrigno. 

Neige Sinno presenta un testo complesso, nel quale non mancano i passaggi crudi, ma il cui obiettivo non è tanto quello di consegnare al lettore una ferocia fine a se stessa, quanto di accompagnarlo in un percorso più ampio: una riflessione sul senso del male.
L’autrice, intervistata subito prima dell’assegnazione del premio, pone l’attenzione sui molteplici aspetti che emergono nella sua opera, fra cui la possibile fascinazione verso il proprio carnefice, che non è una fascinazione positiva in senso tradizionale e che lei definisce come «una luce accecante, troppo violenta, che ti impedisce di reagire»; o, ancora, sul suo rapporto con la letteratura. Non essendo riuscita a trovare le risposte sul perché di quello che le è accaduto basandosi solo sulla propria esperienza, infatti, Neige Sinno spiega come sia stato fondamentale tentare di trovare delle risposte attraverso le pagine degli autori che amava, cercando spiegazioni sul perché la malvagità e la violenza attirino da sempre l’uomo. Non a caso, il memoir presenta numerose citazioni.
In questo contesto è stata premiata anche la traduttrice dell’opera in italiano, Luciana Cisbani, a dimostrazione di quanto la traduzione sia importante per abbattere le barriere e come strumento di dialogo tra paesi diversi.

Neige Sinno

Un tema comune ha caratterizzato tutti e cinque i titoli finalisti di quest’anno: quello dell’uso negativo del potere nelle sue diverse declinazioni, sia pubbliche che private. I vari titoli toccano, infatti, argomenti come il femminicidio, gli abusi, l’oppressione politica e dei corpi; il presidente di giuria, Stefano Petrocchi, ha specificato che non era obiettivo dei giurati scegliere dei libri finalisti che seguissero un filone comune, ma che ciò è avvenuto spontaneamente. Nell’epoca insanguinata in cui viviamo, evidentemente la letteratura contemporanea si fa riflesso della società, rispecchiando a parole il male insito nell’uomo e le sue varie manifestazioni.
Sono storie, queste, che ci auguriamo non siano solo per pochi, e benché si dica che i lettori e le lettrici non siano numerosi, il grandissimo interesse che ha suscitato l’assegnazione del premio Strega europeo di quest’anno, in concomitanza con la grandissima affluenza al Salone del Libro, provano che forse le cose stanno lentamente cambiando, e che il pubblico si sta avvicinando a romanzi più profondi, non solo di intrattenimento, lasciando intuire una presa di coscienza e un interesse sulle problematiche sociali sempre più ampio.

© Riproduzione riservata.

Sofia Sercia

Nata a Milano il 14 giugno 1998. Dopo aver frequentato il liceo linguistico Alessandro Manzoni, si laurea in Lingue e Letterature Straniere presso l’Università Statale di Milano. Nel 2022 ha conseguito un master in editoria presso la Villaggio Maori Edizioni. Attualmente collabora con San Paolo Edizioni alla redazione di testi per la rivista PagineAperte.

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