17 Giugno 2023

Essere eretici – Una marina di libri

di Redazione

Dall’8 all’11 Giugno 2023 si è svolto a Palermo, presso Parco Villa Filippina, il festival Una marina di libri. Sotto la direzione di Maria Giambruno La Porta, questa quattordicesima edizione si è incentrata sulla tematica dell’eresia: sulla scelta, la libertà e il pensiero fuori dagli schemi. Numerosi sono stati gli incontri e le figure che hanno costellato questa manifestazione: dalle attività di promozione scolastica alle presentazioni che hanno raccolto grandi folle – pensiamo a quella per Brick for stone di Alessandro Barbero (Sellerio, 2023) –, dagli incontri su temi politici – come quello su Peppino Impastato e il PCI – sino alle letture di fiabe ai bambini, dal teatro alla musica, dalla filosofia all’etica, dalla tematica dell’immigrazione a quella della violenza sulle donne, con la partecipazione significativa delle associazioni Emily e Le Onde. Ecco a voi le esperienze di Giulia, Emanuela ed Eugenio, che hanno partecipato agli eventi di queste quattro giornate.

Giulia

Il mio viaggio inizia nella stanza buia del Planetario. Una musica lenta accompagna i momenti precedenti alla presentazione del libro Tra amiche, edito da Les Flâneurs e curato da Ivana Margarese. Una donna, seduta dinanzi a me, mi concede di consultare la sua copia del testo, specificando di “non perdere i segni”, piccoli pezzi di carta incastrati fra le pagine. Questo gesto mi commuove e restituisce l’essenza di questa edizione: la condivisione. Una condivisione che viene, però, dall’urgenza di smascherare ciò che il maschile ha sottratto al femminile

Sarebbero infiniti gli eventi da citare. Il percorso “I segni di Venere” è sicuramente stato determinante, lasciandoci scoprire figure perse nella storia, oscurate dalla società patriarcale, e che vanno condivise per non dimenticarle più, per restituirle al pubblico e non lasciarle marcire fra mura museali. Ma questa presentazione in particolare si è focalizzata sul concetto di amicizia, sempre analizzato al maschile in ambito saggistico. Qui riscopriamo invece cosa significhi l’amicizia al femminile: è la «sintonia creativa», nelle parole di Karin Guccione, è la connessione emozionale e viscerale che innesca dinamiche creative.

Ma è anche sostegno: quello che cerca di donarci Cristina Brecciaroli con La breccia sulla luna, autobiografia che si fa conforto di chi è vittima di violenze e relazioni tossiche. Tramite la sua storia, ma soprattutto tramite la sua presenza e le sue parole, l’autrice ci ha restituito una dimensione di comprensione e, per un attimo, ci ha lasciate essere fragili, donne spezzate, eppure sempre in piedi e, soprattutto, unite. Ci ha ricordato che è giusto battersi per ciò che siamo. Donne, forti, bistrattate ma mai piegate.

Emanuela

La varietà è stata la cifra caratteristica di questa edizione di Una marina di libri. Tema portante era l’eresia, o meglio, ciò che si può definire thinking outside the box. Tra le più interessanti voci ‘fuori dalla scatola’ della vulgata ci sono state quelle di Pietro Massimo Busetta e di Lucia Vincenti.

Il primo, professore ed economista palermitano, ha presentato La rana e lo scorpione, (Rubbettino, 2023) energica «chiamata alle armi» (come si legge nella prefazione di Massimo Villone) per una nuova classe dirigente che sappia valorizzare il sud Italia. La «chiamata», però, si estende anche a tutte le persone del Meridione, che invece di aspettare il proprio salvatore dovrebbero mobilitarsi come movimento popolare coeso, per migliorare la propria condizione e quella della terra in cui vivono.

Lucia Vincenti, scrittrice e storica di Palermo, ha invece condensato le sue conoscenze in campo simbolistico nel romanzo-saggio L’ultimo viaggio del templare (Edizioni Ex Libris, 2022). Diverse storie e differenti protagonisti si susseguono nelle pagine di questo libro, tutti legati dal fil rouge del simbolismo, della conoscenza esoterica e della spinta dell’eresia. L’onore e l’onere di essere eretici, voci fuori dal coro, è rappresentato dalla conoscenza appresa “fuori dalla scatola”che apre mondi nuovi e non sopporta più i recinti della “norma”, del dovuto, del perbenismo bigotto.

Eugenio

Si respirava una bella brezza marina a Villa Filippina, una ventata di aria fresca che non sentivo da molti anni per le strade di Palermo, quattro giorni di condivisione della cultura e di idee trasmesse al grande pubblico da intellettuali e scrittori.  In due autori in particolare ho trovato una passione autentica nel condividere conoscenza ed esperienza attraverso i libri: Chiara Valerio e Alessandro Barbero, che nelle giornate di venerdì e di sabato hanno suscitato nel mio animo questa bellissima sensazione, mostrandosi capaci di aprire le nostre menti a nuovi saperi mai esplorati e pensati. 

Chiara Valerio, editor e scrittrice, ha presentato il suo nuovo libro, La tecnologia è religione (Einaudi, 2023), dove si interroga su quanto le politiche culturali prive di immaginazione abbiano allontanano la tecnologia dalla scienza, trasformandola in una nuova religione, con i suoi dogmi e i suoi seguaci. Ha parlato agli spettatori usando parole comprensibili e battute sagaci, piena di energia, ma anche di molta competenza, essendo una matematica. Ha coinvolto il pubblico,  nessuno escluso

L’incontro che ho maggiormente amato è stato quello con Alessandro Barbero: personaggio televisivo, star inconsapevole della rete, storico medievalista, divulgatore e scrittore di romanzi. Basta dire il suo nome per muovere le folle e il giorno della sua presentazione ne ho avuto la prova. Non ho mai visto così tante persone attente, sedute a terra, sulle sedie, negli scalini o addirittura in piedi ad ascoltare uno storico che parla del suo ultimo libro, Brick for stone (Sellerio, 2023), un romanzo ambientato a New York nel 2001, l’anno fatidico dell’attentato alle torri gemelle. Un racconto pieno di tensioni e sorprese che non mancheremo di leggere.

Con ventimila ingressi, questa fiera del libro si è chiusa con un sottofondo di note jazz a cura del Brass Group e ci ha ricordato che, ancora, si può respirare profumo di cultura, di scambio e di novità. In una città che a volte sembra far perdere la speranza, sono questi momenti – poetici, drammatici, toccanti e vibranti – che ricordano agli amanti del sapere e delle arti come noi che vale ancora la pena rimanere e lottare, per noi stessi, per l’eresia, per la conoscenza.

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Giulia Chines

Nata a Palermo nel 1994, si diploma al Liceo scientifico Galileo Galilei della propria città. Prende una laurea triennale in Studi filosofici e storici e una magistrale in Scienze filosofiche e storiche all’Università degli Studi di Palermo, approfondendo in particolar modo gli studi antropologici di René Girard rispetto al capro espiatorio e agli stereotipi di persecuzione, oltre che al rapporto violenza-religione.

Emanuela Chines

Palermitana classe 1991, si diploma al liceo classico Giovanni Meli della propria città. Si laurea in DAMS all’Università degli Studi di Palermo, specializzandosi in spettacolo.

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Eugenio Sorrentino

Nato a Palermo nel 1992, si diploma presso il liceo scientifico statale Benedetto Croce della propria città. Subito dopo la scuola ha iniziato gli studi di recitazione e di approfondimento di teatro e cinema, le sue passioni. 

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