Alcuni dicono chequando è detta,la parola muore.Io dico invece cheproprio quel giornocomincia a vivere.
Tag: Stefano Buda
“La testa del chiodo” di Gianni Rodari
La palma della manoi datteri non fa,sulla pianta del piedechi si arrampicherà? Non porta scarpe il tavolo,su quattro piedi sta:il treno non scodinzolama la coda ce l’ha. Anche il chiodo ha una testa,però non ci ragiona:la stessa cosa capitaa più di una persona.
“La rosa bianca” di Attilio Bertolucci
Coglierò per tel’ultima rosa del giardino,la rosa bianca che fioriscenelle prime nebbie.Le avide api l’hanno visitatasino a ieri,ma è ancora così dolceche fa tremare.È un ritratto di te a trent’anni,un po’ smemorata, come tu sarai allora.
“I falchi” di Eugenio Montale
I falchisempre troppo lontani dal tuo sguardoraramente li hai visti davvicino.Uno a Étretat che sorvegliava i goffivoli dei suoi bambini.Due altri in Grecia, sulla via di Delfi,una zuffa di piume soffici, due becchi giovaniarditi e inoffensivi. Ti piaceva la vita fatta a pezzi,quella che rompe dal suo insopportabileordito.
“Borgoratti” di Giorgio Caproni
Anche le vampe fioriteai balconi di questo paese,labile memoria ormaidimentica la sera. Come un’allegoria,una fanciulla apparesulla porta dell’osteria.Alle sue spalle è un vociareconfuso d’uomini – e l’asproodor del vino.
“Cosa potevo mai offrire” di Patrizia Cavalli
Cosa potevo mai offrire alla giornata che,così bella, mi trovava impreparata?lo mi sentivo come quella casa chein via del Pellegrinooffriva alle lesene il balconcino.
“Al mondo” di Andrea Zanzotto
Mondo, sii, e buono;esisti buonamente,fa’ che, cerca di, tendi a, dimmi tutto,ed ecco che io ribaltavo eludevoe ogni inclusione era fattivanon meno che ogni esclusione;su bravo, esisti,non accartocciarti in te stesso in me stesso. Io pensavo che il mondo così concepitocon questo super-cadere super-morireil mondo così fatturatofosse soltanto un io male sbozzolatofossi io indigesto male […]
“E se questi giri di serratura” di Valerio Magrelli
E se questi giri di serraturanon finissero più?E se dovessi restare tutta la vitaqui fuori, a girare la chiave?Faccio la copia delle mie chiavifaccio la copia delle mie copiequello che spendo per moltiplicarleserve a togliere a ognuna il suo valoreil mio Valerio. Nel profilo dei versiio riproduco la sagomadentellata delle chiavi.
“Il pettine” di Gabriele D’Annunzio
Poi che su ’l Monte Mario si spengono i fuochi del Sole,vengon le nubi in torme lente dal Palatino. Mite le aduna il soffio de’ vènti e le tragge a l’occaso,ove i cipressi in contro figgcn le acute cime. Mordono allor le cime de’ neri cipressi le nubiche scorron come in lungo pettine chiome d’oro.
“Chi sono” di Aldo Palazzeschi
Son forse un poeta?No, certo.Non scrive che una parola, ben strana,la penna dell’anima mia:“follia”.Son dunque un pittore?Neanche.Non ha che un colorela tavolozza dell’anima mia:“malinconia”.Un musico, allora?Nemmeno.Non c’è che una notanella tastiera dell’anima mia:“nostalgia”.Son dunque… che cosa?Io metto una lentedavanti al mio cuoreper farlo vedere alla gente.Chi sono?Il saltimbanco dell’anima mia.