Lampioncini a petrolio, questa sera
riposo: c’è la luna che dal cielo
rischiara il borgo in vece vostra. Velo
non le faran le nuvole, si spera.
O Luna, tu no ‘l sai, ma in fila tante
e tante lune ha ormai quasi ogni strada
della città, che accese in un istante
son tutte; e li nessuno a te piú bada.
Sorridi al borgo e fa’ che invan non conti
su te pe’ suoi risparmii: nella quiete
del lume tuo, cantano a coro liete
le villanelle in fin che non tramonti.
E a te borgo, che addosso a la montagna
t’arrampichi, sorrida la fortuna,
sol perché, come il lago e la campagna,
ti lasci illuminare dalla luna.
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