Abbiamo perso anche questo crepuscolo.Nessuno ci ha visto stasera mano nella manomentre la notte azzurra cadeva sul mondo. Ho visto dalla mia finestrala festa del tramonto sui monti lontani.A volte, come una monetami si accendeva un pezzo di sole tra le mani. Io ti ricordavo con l’anima oppressada quella tristezza che tu mi conosci. Dove […]
Autore: Redazione
“Tu che non sai e splendi di tanta poesia” di Cesare Pavese
Tu che non sai e splendi di tanta poesiao donna che fiorisci sopra la mia agonia,fa ch’io risorga un giorno. O tu che sei passata nel crepuscolo immondodi tutti noi e sorgi come l’alba d’un mondofa ch’io risorga un giorno.
“Le tegole dei colli che il mezzogiorno infuoca” di Iosif Aleksandrovič Brodskij
Le tegole dei colli che il mezzogiorno estivo infuoca. E sopranuvole che paiono angeli per via dell’ombra fugace.Così il selciato libertino scoprelo slip azzurro della mia amica dalle lunghe gambe.Io, cantore d’inezie, linee rotte, assurdità,nel grembo della città eterna mi nascondodall’astro che ha imposto ai cesari la loro cecità(raggi che basterebbero per un secondo universo).Meriggiare […]
“Aspettiamo l’alba” di Attilio Lolini
Aspettiamo l’albacome avessericcioli e parrucche mettendo giù versisenza profumocome fiori d’erborista la gente sorrideai giorni allineaticome barattolinei supermercati.
“Un atto di hybris” di Niccolò Bonanni
Il quinto racconto della rubrica Racconti precari, diretta da Sara Segalini, è Un atto di hybris di Niccolò Bonanni. Illustrato da Elisa Sciacca e curato da Giada Di Pino, Un atto di hybris segue il tragico epilogo di una coppia di gemelli legati non solo dal sangue, e lo fa attraverso gli occhi della loro […]
“Luna sul borgo” di Luigi Pirandello
Lampioncini a petrolio, questa serariposo: c’è la luna che dal cielorischiara il borgo in vece vostra. Velonon le faran le nuvole, si spera. O Luna, tu no ‘l sai, ma in fila tantee tante lune ha ormai quasi ogni stradadella città, che accese in un istanteson tutte; e li nessuno a te piú bada. Sorridi […]
“La mosca testarda” di Marco Balzano
La mosca testarda tira colpi alla finestra.Prende la rincorsa e per schiantarsicontro il vetroci mette tutta la sua forza. Non lo vedel’ostacolo? non lo realizza l’urto?oppure è quel fazzoletto di cieloche le fa felicità solo a guardarlo e alloravale la pena non capire, continuarea farsi male e sempre sbattere, sbattere la testa.
“Foglio bianco” di Valerio Magrelli
Foglio biancocome la cornea d’un occhio.lo m’appresto a ricamarviun’iride e nell’iride incidereil profondo gorgo della retina.Lo sguardo alloragerminerà dalla paginae s’aprirà una vertiginein questo quadernetto giallo.
“Cosa potevo mai offrire” di Patrizia Cavalli
Cosa potevo mai offrire alla giornata che,così bella, mi trovava impreparata?lo mi sentivo come quella casa chein via del Pellegrinooffriva alle lesene il balconcino.
“Strani giorni” di Angelo Maria Ripellino
Avanzare con grandi falcate di goffa pavana,gonfiarsi come una rana.Riempire di propri scartafacci la stiva,sognare che il nomefra tanto oblio sopravviva. Quanta enfasi, quanta arroganza cetrulla.O vita, o Hanna Schygulla,sciantosa di varietà, sulla rivadel Nulla.