Poi che su ’l Monte Mario si spengono i fuochi del Sole,
vengon le nubi in torme lente dal Palatino.
Mite le aduna il soffio de’ vènti e le tragge a l’occaso,
ove i cipressi in contro figgcn le acute cime.
Mordono allor le cime de’ neri cipressi le nubi
che scorron come in lungo pettine chiome d’oro.
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