Nel giardino dei tuoi avi giocaviseduta nei secoli,Lidia, sorriso di bimba.Il volto bruno,gli occhi castagnafiore di pruno e melo. Alta come spiga,nel giardino dei tuoi avi,sei pane da mordere.Nessuna malafarina ti avrà.Siede in te l’orizzonte e riposa.
Categoria: Emergenti
“Bon dodo” di Milo De Angelis
Bon dodo, bon dodo, bon dodo, ti dicevanoalle nove di sera ma non potevidormire e troppo forte risuonavano le campanenel cimitero della tua stanza e tu hai imparato subitoche i morti non restano fermi, entrano nel sonnodi ogni bambino oh quanta terra sparsa sul cuscinoquanti baci di puro spavento, quanta nevesulle lenzuola, quante voltesi accartoccia […]
“Alla stazione” di Lucio Cannavò
Lì dove riposano i treni,alla fermata della stazione N.ultimo termine al confine del mondo,nella città N.Al binario interrottoreciso come strada senza uscita,alla meta del vento di tramontana.Ettore, un clochard, riposadove riposano i treni.
“Troppo impegnati a capire” di Raffaele Auteri
Troppo impegnati a capirecome poterci seppellirecon il nostro amoreper accorgercidi aver scavato una fossagrande abbastanzada non contenere entrambi
“L’amore guardò il tempo e rise” di Luigi Pirandello
E l’amore guardò il tempo e rise,perché sapeva di non averne bisogno.Finse di morire per un giorno,e di rifiorire alla sera,senza leggi da rispettare.Si addormentò in un angolo di cuoreper un tempo che non esisteva.Fuggì senza allontanarsi,ritornò senza essere partito,il tempo moriva e lui restava.
“Sorridi camminando sui crinali” di Giulio Di Dio
Sorridi camminando sui crinali,la pioggia non ci tocca. Lo Stretto ha tracciato una rottache divide il tuo viso. E se misuro la distanzasulla mappa delle tue bracciami accorgo di qualcosa che non torna nella mia voglia ora di restarein quella tua adessodi partire.
“Hai fatto un volo di tre metri” di Pietro Cagni
hai fatto un volo di tre metri, dicononon verso il nostro cuore buio, doveti cercheremo ma su, nel fondale illuminatodove guardi adesso
“Profonda” di Giorgia Cingolani
ProfondaCome il mare e la bocca dei vulcaniCome il dolore e le ferite Lo era troppo Abbastanza per provare doloreTroppo poco per perdonareAmareLasciarsi andare Tremò la terraLa manoE con essa la penna Visse per amore MorìPer il mancato perdono Chissà se profondoera anche il mondoPrima che nascesseChissàSe il mondoGirava anche allora
“Germoglia in inverno” di Giorgia Cingolani
Germoglia in invernoLa pianta del dolore Germoglia in invernoE se ne sente l’odoreOdore di sangueChe giace per terra NeroBiancoGrigio Che altro colore non meritaQuesto malauguratoGermoglioD’inverno
“Agafay” di Valerio Bonanno
Verbi tra rocce rossedi voci irrequietenel silenzio di unvento che trascinail lascito deivoluttuosi. Verba volant,ma le scritte negli strascicatistracci di carta biascicanonella quiete dell’erosionelontani dai pulpiti strettidi vie soffocanti e pulsantidi piccole vite tra le moschedel caldoe contratta vitae spezie. Cammina nel tremore della calcail calore degli impurie ricorda i passitra le cascatedi una sabbia […]