Son forse un poeta?No, certo.Non scrive che una parola, ben strana,la penna dell’anima mia:“follia”.Son dunque un pittore?Neanche.Non ha che un colorela tavolozza dell’anima mia:“malinconia”.Un musico, allora?Nemmeno.Non c’è che una notanella tastiera dell’anima mia:“nostalgia”.Son dunque… che cosa?Io metto una lentedavanti al mio cuoreper farlo vedere alla gente.Chi sono?Il saltimbanco dell’anima mia.
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“Alla stazione” di Lucio Cannavò
Lì dove riposano i treni,alla fermata della stazione N.ultimo termine al confine del mondo,nella città N.Al binario interrottoreciso come strada senza uscita,alla meta del vento di tramontana.Ettore, un clochard, riposadove riposano i treni.
“Ringrazio la sedia la scala la poltrona” di Patrizia Cavalli
Ringrazio la sedia la scala la poltronache mi accoglieva in improvvisa debolezzaquando improvvisa entrava nella stanzadel tuo corpo assoluto la certezza.
“Sull’altana” di Agostino Richelmy
Uscita sull’altanaVolgi il viso all’altezza portentosaDella notte celeste.E l’obliquo sfaceloDella tua sigarettaDi tra le dita di tua mano sfilaCon azzurrino fumo cenericcioLuccioletta schiacciataMentre si sfoca si ricongiunge al cielo.
“Cuore strano” di Remo Mannoni
Il mio cuore è un’ antica pergamenadimenticata, logora, ingiallita,rosa da assiduo tarlo e raggrinzitacome la pelle d’una vecchia jena. Ha miniature d’angeli e di donnedi demoni e di mostri, strani emblemi,misteriose cabale, poemie templi dalle fulgide colonne. E d’altre vaghe immagini è istoriata,però lo scritto vi si legge appena.Marcirà prima d’esser decifrataquesta lacera, vecchia pergamena.
“Preghiera di Natale” di Madre Teresa di Calcutta
É Natale…Vieni in me, Gesù,come luceda accendere,come amoreda amare,come gioiada donare,come paceda difendere,come sacrificioda offrire,come vita da vivere,come verità da dire.
“Canto alla poesia” di Alda Merini
Poesia, terrore del chiaroscuro,giorno e notte, aurora,poesia, mia povertàe mia aperta fortunamio rimorso e perdono,fatto d’aria e montagnedi solitudini atrocipoesia sostanziale e solaidentità della vitacon lui che ti muoveesperto burattinaio.
“Parola navicella” di Fabio Pusterla
Parola navicella parola libertàla velavento solca il linguamareforzando norme ordine buferesolo tragitto desiderio del verola falceluna allumina le tenebrenel viaggio arrischiato di arsuraquando nessuna rotta stella dàfiducia ai naviganti in cupocieloonda che rinvia onda dura neradavanti insulsi lidi mete incerteverità che s’accende tremalumein notti lunghe e incubi d’attesabreve chiarore in levità dell’ariaannuncia giorno sole lucepiumal’altissima […]
“Parole e segni” di Umberto Piersanti
Il poeta degli Ossi non riconoscevail sambuco presente nei suoi versino, tu non puoi nominarequel che non sai,certo sambuco suonava bene,certo era un arbusto,altri vanno oltre,c’è chi dice parole sciolte,sciolte dalle cosee dalle vicende,segni e non altro,per te la parolaè sempre intrisadi terra e memorie.
“Congedo” di Guido Gozzano
Anche te, cara, che non salutaidi qui saluto, ultima. Coraggio!Viaggio per fuggire altro viaggio.In alto, in alto i cuori. E tu ben sai. In alto, in alto i cuori. I marinaicantano leni, ride l’equipaggio;l’aroma dell’Atlantico selvaggiomi guarirà, mi guarirà, vedrai. Di qui, fra cielo e mare, o Benedetta,io ti chiedo perdono nel tuo nomese non […]