L’immaginazione di Tolkien non ha confini.
Il padre della narrativa fantasy, l’inventore di un nuovo genere letterario, non si è fermato solo alla progettazione del mondo di hobbit, elfi, nani e draghi, orchi e anelli magici, ma tanta altra della sua produzione viene ancora lentamente scoperta. Tra le ultime pubblicazioni giunte in Italia vi è quella delle Lettere da Babbo Natale, recentemente ritrovate e concesse all’editoria dai figli dello scrittore.
Si tratta di una narrazione epistolare, per l’appunto, nata dalla raccolta di lettere che i bambini, gli stessi figli di Tolkien, ricevevano per Natale da parte di Santa Claus in persona, il quale narrava loro le sue peripezie e quelle dei suoi amici, l’Orso Bianco, gli omini di neve, gli gnomi rossi e tanti altri, che man mano, anno dopo anno, prendevano vita dalla penna dello scrittore. E, com’era sua abitudine, Tolkien non si limitava a scrivere le lettere e a farle trovare ai bambini sotto l’albero, insieme ai regali e ai dolciumi, ma imitava la calligrafia elegante e tremolante di Babbo Natale, insieme a quella sgrammaticata e rozza dell’Orso Bianco, il braccio destro dell’omone vestito di rosso, e, persino, illustrava i luoghi e le vicende immaginarie in cui Babbo Natale e i suoi amici si muovevano.
L’edizione Bompiani, dunque, ci propone non solo le lettere scritte dal padre del fantasy per i suoi bambini, ma anche le illustrazioni delle versioni originali del testo e dei disegni che le accompagnavano, mostrandoci con quanta cura, con quanta meticolosità e con quanto amore questo padre fra le nuvole si impegnava nel rendere felici le sue creature, nel dipingere sui loro piccoli volti lo stupore e la magia del Natale.
Una cura e una meticolosità che commuovono lo stesso lettore, che immagina quest’uomo intento per ore e ore a tracciare ghirigori su carta pergamena spacciandosi lui stesso per un Babbo Natale che, forse, avrebbe desiderato davvero essere e che un po’, forse, lo è stato davvero, creando il romanzo che ha dato avvio a quella letteratura dall’immaginazione sfrenata in cui il mondo si è rifugiato nella seconda metà del ‘900. Un mondo in cui il male viene sconfitto sempre, in cui i buoni vincono nonostante tutto, in cui il coraggio, l’amore, l’amicizia sono le vere e uniche armi con cui è possibile vincere ogni battaglia. E in questo piccolo libriccino in cui sono state raccolte queste buffe e insolite lettere si condensa proprio il pensiero cardine di Tolkien, la magia da cui è nata la Terra di Mezzo, la stessa magia da cui nasce il Natale: la bellezza dell’immaginazione, dove i sogni diventano realtà.
© Riproduzione riservata.
Il nostro giudizio
Giada Di Pino
Ha lavorato presso la Leonida Edizioni, ha frequentato il Master in Editoria della Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori e ha svolto uno stage presso Il Saggiatore. Oggi lavora come editor freelance e come insegnante.
Potrebbe interessarti: