22 Dicembre 2021

Quando la magia del Natale nasce da una penna. “Lettere da Babbo Natale”, di J. R. R. Tolkien

di Giada Di Pino

L’immaginazione di Tolkien non ha confini.

Il padre della narrativa fantasy, l’inventore di un nuovo genere letterario, non si è fermato solo alla progettazione del mondo di hobbit, elfi, nani e draghi, orchi e anelli magici, ma tanta altra della sua produzione viene ancora lentamente scoperta. Tra le ultime pubblicazioni giunte in Italia vi è quella delle Lettere da Babbo Natale, recentemente ritrovate e concesse all’editoria dai figli dello scrittore. 

Si tratta di una narrazione epistolare, per l’appunto, nata dalla raccolta di lettere che i bambini, gli stessi figli di Tolkien, ricevevano per Natale da parte di Santa Claus in persona, il quale narrava loro le sue peripezie e quelle dei suoi amici, l’Orso Bianco, gli omini di neve, gli gnomi rossi e tanti altri, che man mano, anno dopo anno, prendevano vita dalla penna dello scrittore. E, com’era sua abitudine, Tolkien non si limitava a scrivere le lettere e a farle trovare ai bambini sotto l’albero, insieme ai regali e ai dolciumi, ma imitava la calligrafia elegante e tremolante di Babbo Natale, insieme a quella sgrammaticata e rozza dell’Orso Bianco, il braccio destro dell’omone vestito di rosso, e, persino, illustrava i luoghi e le vicende immaginarie in cui Babbo Natale e i suoi amici si muovevano. 

L’edizione Bompiani, dunque, ci propone non solo le lettere scritte dal padre del fantasy per i suoi bambini, ma anche le illustrazioni delle versioni originali del testo e dei disegni che le accompagnavano, mostrandoci con quanta cura, con quanta meticolosità e con quanto amore questo padre fra le nuvole si impegnava nel rendere felici le sue creature, nel dipingere sui loro piccoli volti lo stupore e la magia del Natale

Una cura e una meticolosità che commuovono lo stesso lettore, che immagina quest’uomo intento per ore e ore a tracciare ghirigori su carta pergamena spacciandosi lui stesso per un Babbo Natale che, forse, avrebbe desiderato davvero essere e che un po’, forse, lo è stato davvero, creando il romanzo che ha dato avvio a quella letteratura dall’immaginazione sfrenata in cui il mondo si è rifugiato nella seconda metà del ‘900. Un mondo in cui il male viene sconfitto sempre, in cui i buoni vincono nonostante tutto, in cui il coraggio, l’amore, l’amicizia sono le vere e uniche armi con cui è possibile vincere ogni battaglia. E in questo piccolo libriccino in cui sono state raccolte queste buffe e insolite lettere si condensa proprio il pensiero cardine di Tolkien, la magia da cui è nata la Terra di Mezzo, la stessa magia da cui nasce il Natale: la bellezza dell’immaginazione, dove i sogni diventano realtà.

© Riproduzione riservata.

Il nostro giudizio

Giada Di Pino

Ha lavorato presso la Leonida Edizioni, ha frequentato il Master in Editoria della Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori e ha svolto uno stage presso Il Saggiatore. Oggi lavora come editor freelance e come insegnante. 

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