17 Novembre 2021

Lo specchio dell’amore. “Piccole donne” di Louisa May Alcott

di Giada Di Pino

Un classico della letteratura adolescenziale è certamente il romanzo che narra le vicende delle sorelle March

Meg, Jo, Beth e Amy sono, infatti, le protagoniste del racconto di Alcott, ambientato nell’America di fine ‘800, quattro sorelle dal cuore buono e dall’animo gentile, la cui vita si è trasformata in una lotta contro la povertà da quando il padre è partito per la guerra e la loro famiglia è caduta in disgrazia. 

Eppure, grazie anche all’aiuto della buona madre, ciascuna di loro non cessa di coltivare i propri talenti, le proprie passioni, che sono il sale della loro umile e semplice vita: il cucito per la bellissima Meg, la lettura per la ribelle Jo, la musica per la dolcissima Beth e l’arte per l’irrequieta e capricciosa Amy. Allo stesso modo di come coltivano i loro talenti, le ragazze coltivano i loro affetti, il legame indissolubile che le stringe, fatto anche di scontri e competizioni, ma pieno di tenerezza e di amore. E quando nella loro vita arriva il caro e timido Laurie, le ragazze lo inglobano immediatamente nella loro quotidianità e nella generosità del loro cuore.

Leggere un libro come Piccole donne oggi potrebbe sembrare anacronistico e persino ironico: abbiamo lottato per i diritti civili, per l’emancipazione, per la parità dei sessi, e ancora ci viene proposto un libro che descrive come crescono e si dovrebbero comportare delle brave ragazze che mirano a diventare delle buone mogli per i propri mariti? Si, ci viene proposto, perché non è questo il fulcro di questo romanzo. 

Il focus di un romanzo come Piccole donne sta nei sentimenti che l’autrice, con colori tenui e delicati, ma a tratti anche decisi, dipinge. Non bisogna, infatti, sdoganare il libro dal suo contesto, anzi: pubblicato nel 1869, un personaggio come Jo, accanita lettrice, ferma oppositrice al matrimonio, che desidera di essere nata uomo e di poter indossare i pantaloni, senza tuttavia perdere la sua femminilità e la sua eleganza, doveva certo aver fatto scalpore e indignato non pochi. 

Ma il legame affettivo che unisce queste protagoniste, queste quattro sorelle, ognuna terribilmente diversa dall’altra, con un carattere mirabilmente dipinto a tutto tondo, funge da modello per chiunque, uomo o donna che sia, vissuto in qualunque epoca. L’amore che tanto cerchiamo noi anime in pena del XXI secolo lo possiamo ritrovare in primo luogo nel nostro nucleo d’origine, nella famiglia. 

Un amore che non è buonismo fine a sé stesso, non è privo di scontri, anche feroci, ma che cresce e si nutre della tenerezza, del predisporsi mentalmente a considerare prima i pregi e solo dopo i difetti di coloro che ci stanno accanto, ogni giorno. Un esercizio che ciascuno di noi dovrebbe fare sempre, con dedizione e forza di volontà

Louisa May Alcott

Ogni libro (o quasi) vale la pena di essere letto, perché ogni libro racchiude al suo interno un piccolo tesoro. Qual è il tesoro che si nasconde dentro Piccole donne? L’amare chi ti sta accanto, chi vive ogni giorno al tuo fianco, è fatto di piccoli gesti, anche solo di banali sorrisi, ed è un amore che porta a migliorare e a migliorarsi, perché amare gli altri significa amare sé stessi.

© Riproduzione riservata.

Il nostro giudizio

Giada Di Pino

Ha lavorato presso la Leonida Edizioni, ha frequentato il Master in Editoria della Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori e ha svolto uno stage presso Il Saggiatore. Oggi lavora come editor freelance e come insegnante. 

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