19 Ottobre 2022

Atti di pirateria letteraria. Gli “Scritti Corsari” di Pier Paolo Pasolini

di Giada Di Pino

Corsari. Cioè fuorilegge. Battaglieri. Scritti che colpiscono, rapidi, dritti al cuore. 

Al cuore della società, della politica, dell’attualità italiana. Sotto questo titolo simbolico e metaforico, Pasolini raccolse, poco prima della sua inspiegabile morte, gli articoli che scrisse tra gennaio del 1973 e febbraio del 1975 e che pubblicò parte sul Corriere della Sera ‒ quelli di argomento sociale e politico ‒ e parte sul Tempo ‒ quelli di argomento letterario ‒.

Sono molte le questioni e le tematiche che affronta, ma uguale resta il piglio polemico e provocatorio, e con una assoluta, «disarmata (e disarmante) mancanza di umori ironici e satirici»1: le forme e i caratteri della borghesia italiana, la laicizzazione pressante della società, il ritiro “a vita privata” della Chiesa, la morte imminente dei dialetti e la sempre più dilagante povertà linguistica; e poi ancora la differenza tra sviluppo e progresso, il “nuovo” fascismo e il suo riapparire sulle scene italiane e il referendum del 1974, con conseguente legalizzazione del divorzio e il dibattito allora nascente nascente sulla legittimazione dell’aborto. 

Questione, quest’ultima, che Pasolini, con incredibile precocità e lungimiranza, ritiene non tanto essere un problema di libertà della donna o una tragedia femminile, ma una conseguenza della sempre maggiore, che direi ormai cronica nei giorni nostri, perdita di sacralità della vita

In una società imbevuta di capitalismo, anzi di neocapitalismo, fondata su di esso e che di esso si nutre, l’unica sacralità possibile è quella del consumo.

Quello che rischiavamo di diventare quando Pasolini scriveva, oggi lo abbiamo realizzato appieno: una società affetta da edonismo patologico, da individualismo morboso e dissacrante. 

Ed ecco il bersaglio polemico principale delle “incursioni corsare” di Pasolini: la società dei consumi, il neocapitalismo di stampo industriale, che sta distruggendo (o che ha già distrutto) il mondo proletario e contadino, portando all’omologazione di massa della cultura borghese, ovvero di una cultura senza valori. 

Profetico, Pasolini, in questi Scritti Corsari. E scandaloso

Scandaloso ancora più che nei suoi romanzi, che hanno scatenato le polemiche di tanti intellettuali e politici del dopoguerra, o nelle sue poesie, o nella sua dichiarata omosessualità. 

Lettura non leggera, questa raccolta di articoli, ma da cui non si può assolutamente prescindere se si desidera sviluppare uno sguardo disincantato e consapevole della nostra realtà.


1. A. Berardinelli, “Pasolini, stile e verità” in Il libro e la vita. Situazioni della letteratura italiana contemporanea

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Il nostro giudizio

Giada Di Pino

Ha lavorato presso la Leonida Edizioni, ha frequentato il Master in Editoria della Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori e ha svolto uno stage presso Il Saggiatore. Oggi lavora come editor freelance e come insegnante. 

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