23 Aprile 2021

The Words

di Antonio Messina

Giornata del libro e del diritto d’autore

Rory (Bradley Cooper) è uno scrittore che tenta di cavalcare l’onda del successo con “storie di uomini arrabbiati”, ma senza ottenere risultati concreti. Durante la luna di miele a Parigi, insieme alla moglie Dora (Zoe Saldana) recupera una vecchia cartella in un negozio di antiquariato. Al suo interno, Rory vi trova delle pagine scritte a macchina e, prima che possa effettivamente rendersi conto di ciò che sta facendo, le ricopia al computer per poi proporre il manoscritto all’editore per cui lavora, spacciandolo per una sua opera originale. L’obiettivo è raggiunto: il libro riscuote un grande successo e la critica è entusiasta. Sembra tutto un sogno per Rory, ma il profumo del successo è destinato a diventare una puzza insopportabile, quella del senso di colpa, nel momento in cui un vecchio (Jeremy Irons) gli rivela di essere il vero autore di quella storia, scritta e poi perduta. Rory ripercorre, così, le avventure del vecchio uomo rendendosi conto di aver tolto a sé stesso la possibilità di essere un autore credibile, nel caso in cui la verità dovesse uscire fuori, e all’uomo di rendere giustizia alla sua stessa vita passata. Cosa fare? Come riparare al danno fatto? Non è possibile tornare indietro e il vecchio stesso non vuole alcun merito: Rory deve assumersi la totale responsabilità di ciò che ha fatto e non se la può cavare semplicemente dichiarando la propria colpa.

“The Words”, regia di B. Klugman e L. Sternthal (2012)

Nonostante “The Words” sia a tutti gli effetti un film romantico che scivola sapientemente nel dramma senza mai esagerare, esso ci fa riflettere su quanto delicato possa essere il diritto alla proprietà intellettuale di un prodotto; il furto è forse l’entità minima del problema, ciò che conta è come viene utilizzato l’oggetto che viene rubato. Ancora di più, quando il “ladro” non usufruisce materialmente dei privilegi che avrebbe se fosse regolarmente registrato, trovandosi in una zona grigia dalla quale l’oggetto può uscire assumendo un valore differente.

Nessuno sa meglio di chi scrive per mestiere quanto siano importanti le parole e il potere che risiede in esse. Si dice che possano addirittura ferire più della spada, e non a torto: il film diretto da Brian Klugman e Lee Sternthal, ci mostra i danni irreparabili che le parole possono provocare, ledendo spesso la dignità delle persone in maniera definitiva.

© Riproduzione riservata.

Il nostro giudizio

Antonio Messina

È nato a Catania il 2 gennaio del 1993. Ha frequentato il Liceo Scientifico “Leonardo” di Giarre. Dopo il diploma segue due anni di Lingue e Culture Europee e Orientali a Catania, ma lascia per dedicarsi completamente alla stesura del suo primo romanzo, Le Ere dell’Eden – Genesi, una rilettura in chiave sci-fi delle origini di Dio, pubblicato, poi, nel 2015 per la casa editrice Carthago.

Leggi di più


Potrebbe interessarti: