Tu che non sai e splendi di tanta poesiao donna che fiorisci sopra la mia agonia,fa ch’io risorga un giorno. O tu che sei passata nel crepuscolo immondodi tutti noi e sorgi come l’alba d’un mondofa ch’io risorga un giorno.
Categoria: Scatti poetici
“Le tegole dei colli che il mezzogiorno infuoca” di Iosif Aleksandrovič Brodskij
Le tegole dei colli che il mezzogiorno estivo infuoca. E sopranuvole che paiono angeli per via dell’ombra fugace.Così il selciato libertino scoprelo slip azzurro della mia amica dalle lunghe gambe.Io, cantore d’inezie, linee rotte, assurdità,nel grembo della città eterna mi nascondodall’astro che ha imposto ai cesari la loro cecità(raggi che basterebbero per un secondo universo).Meriggiare […]
“Aspettiamo l’alba” di Attilio Lolini
Aspettiamo l’albacome avessericcioli e parrucche mettendo giù versisenza profumocome fiori d’erborista la gente sorrideai giorni allineaticome barattolinei supermercati.
“Luna sul borgo” di Luigi Pirandello
Lampioncini a petrolio, questa serariposo: c’è la luna che dal cielorischiara il borgo in vece vostra. Velonon le faran le nuvole, si spera. O Luna, tu no ‘l sai, ma in fila tantee tante lune ha ormai quasi ogni stradadella città, che accese in un istanteson tutte; e li nessuno a te piú bada. Sorridi […]
“La mosca testarda” di Marco Balzano
La mosca testarda tira colpi alla finestra.Prende la rincorsa e per schiantarsicontro il vetroci mette tutta la sua forza. Non lo vedel’ostacolo? non lo realizza l’urto?oppure è quel fazzoletto di cieloche le fa felicità solo a guardarlo e alloravale la pena non capire, continuarea farsi male e sempre sbattere, sbattere la testa.
“Foglio bianco” di Valerio Magrelli
Foglio biancocome la cornea d’un occhio.lo m’appresto a ricamarviun’iride e nell’iride incidereil profondo gorgo della retina.Lo sguardo alloragerminerà dalla paginae s’aprirà una vertiginein questo quadernetto giallo.
“Cosa potevo mai offrire” di Patrizia Cavalli
Cosa potevo mai offrire alla giornata che,così bella, mi trovava impreparata?lo mi sentivo come quella casa chein via del Pellegrinooffriva alle lesene il balconcino.
“Strani giorni” di Angelo Maria Ripellino
Avanzare con grandi falcate di goffa pavana,gonfiarsi come una rana.Riempire di propri scartafacci la stiva,sognare che il nomefra tanto oblio sopravviva. Quanta enfasi, quanta arroganza cetrulla.O vita, o Hanna Schygulla,sciantosa di varietà, sulla rivadel Nulla.
“Al mondo” di Andrea Zanzotto
Mondo, sii, e buono;esisti buonamente,fa’ che, cerca di, tendi a, dimmi tutto,ed ecco che io ribaltavo eludevoe ogni inclusione era fattivanon meno che ogni esclusione;su bravo, esisti,non accartocciarti in te stesso in me stesso. Io pensavo che il mondo così concepitocon questo super-cadere super-morireil mondo così fatturatofosse soltanto un io male sbozzolatofossi io indigesto male […]
“E se questi giri di serratura” di Valerio Magrelli
E se questi giri di serraturanon finissero più?E se dovessi restare tutta la vitaqui fuori, a girare la chiave?Faccio la copia delle mie chiavifaccio la copia delle mie copiequello che spendo per moltiplicarleserve a togliere a ognuna il suo valoreil mio Valerio. Nel profilo dei versiio riproduco la sagomadentellata delle chiavi.